Il Salento si caratterizza per l’importante presenza della natura, dal mare alle rocce calcaree, dai boschi alla macchia mediterranea in Salento tutto è natura. Infinite le possibilità di itinerari green all’interno di questa splendida terra: escursioni in campagna, passeggiate nei boschi di quercia e leccio, percorsi cicloturistici in sentieri costeggiati da macchia mediterranea, ecc. Inoltre, molte delle zone costiere del Capo di Leuca (Tricase, Castrignano del Capo, Gagliano del Capo, Tiggiano, ecc.) rientrano nel Parco Costa Otranto - Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase istituito dalla Regione Puglia allo scopo di salvaguardare la costa orientale del Salento, ricca di pregiati beni architettonici e di importanti specie animali e vegetali.
La zona del Capo di Leuca è caratterizzata dalla presenza di lunghe serre: in alcuni punti la roccia affiora in superficie in lunghe dorsali, chiamate “Serre Salentine” separate tra loro da zone di depressione. Quelle del versante orientale discendono verso il mare, mentre le Serre della parte più interna sono caratterizzate da terrazzamenti finalizzati alla coltivazione. Tra una serra e l’altra si inseriscono zone depresse e pianeggianti caratterizzate dalla presenza di pozzi e affioramenti d’acqua che nel corso dei secoli ha favorito l'insediamento umano e quindi la nascita dei paesi. Nelle zone in cui la formazione del territorio ha permesso la presenza umana e la coltivazione di uliveti e altre colture si trovano innumerevoli costruzioni in pietra a secco. Queste costruzioni non prevedevano l’utilizzo di alcun tipo di malta o cemento; le pietre venivano sapientemente incastrate l’una con l’altra fino a formare un piccolo trullo o un muro di recinzione; gli interstizi venivano poi riempiti con materiale più fine. I più diffusi sono proprio i muretti a secco, utilizzati per delimitare le proprietà dei terreni. Poi vi sono i “pajari” o “pajare”, costruzioni trulliformi di probabile origine bizantina (o anche più antica), utilizzate come abitazioni, depositi per le colture, ma anche come postazioni di guardia. Le “pajare” venivano costruite con il materiale di risulta dei lavori di dissodamento dei terreni agricoli; presentano pianta circolare e copertura in pietra o di tronchi e frasche. Le “lammie”, poi, sono una variante delle “pajare”: sono caratterizzate da una pianta quadrangolare e presentano una copertura fatta di lastre di pietra o tegole in terracotta.
Partendo da Tricase si può visitare il Boschetto di Tricase con la Quercia dei Cento Cavalieri. Il Boschetto, che fa parte del Parco naturale regionale Costa Otranto - Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, tra i boschi salentini è probabilmente il più popolato di querce vallonee. Una delle più famose querce plurisecolari è la Quercia dei Cento Cavalieri, che ebbe origine nel XIV secolo e si erge lungo la strada per Tricase Porto. Sempre in zona, a Marina Serra, si trova il Canale del Rio, un canale naturale di origine erosiva, il cui terreno è in parte organizzato in terrazzamenti coltivati ad ulivo. Le pareti del canale cadono a strapiombo sul mare. Più a Sud, a Tiggiano, si trova il Bosco Le Chiuse: esso rappresenta un’altra formazione boschiva a prevalenza di lecceta, formazioni arboree di quercia vallonea e altri arbusti e piante tipici della macchia mediterranea.
Nella zona di Alessano, poi, si incontra per prima la Serra dei Cianci, che più a nord prende il nome di Serra dei Peccatori e poi Serra Magnone, entrambe nel territorio di Specchia. Essa caratterizza il territorio di Specchia e Alessano ed è organizzata con sistemi di terrazzamenti coltivati a ulivo, dominata da muretti a secco e da paiare. La Serra Mangone ospita sulla sua cresta la Masseria del Monte, insediamento rurale con cappella dedicata a Sant'Antonio risalente al XVII secolo .
Più giù, verso il comune di Salve, si può visitare il Canale del Fano (Pescoluse): si tratta di un canale di origine erosiva. La sponde presentano un sistema di terrazzamenti coltivati ad ulivi e macchia mediterranea e il corso d’acqua è alimentato da affioramenti e piccole sorgenti. Risalendo verso Nord si estende la Serra Pozzomauro (Presicce), un’area ricca di muretti a secco e caratterizzata da formazioni arbustive di quercia spinosa; vi si trovano alcune strutture segno del passaggio dell'uomo: la chiesetta dell'Addolorata, la chiesetta della “Madonna de lu ritu”, la specchia di Pozzomauro, il paiarune S. Mauro, la Schita, una casina del XVIII secolo.
Infine, nella zona più a Nord della Terra di Leuca si incontrano: la Serra Mucurone, la Serra di Ruffano e la Serra di Casarano. La Serra Mucurone forma un promontorio verde che arriva fino all'abitato di Ruffano; è caratterizzata da una vasta pineta di Pino d'Aleppo e formazioni arbustive a quercia spinosa. Nel punto più alto si trova una croce luminosa su un basamento in pietra. La Serra di Ruffano consiste in un lungo promontorio ripido e scosceso; presenta un sistema di terrazzamenti coltivati ad ulivi, delle costruzioni a secco quali muretti e “paiare” e una vegetazione tipica della macchia mediterranea. Sulla cima della serra sorge la chiesa di Santa Maria della Serra. La Serra di Casarano si trova al confine del territorio di Ruffano e occupa un ampio promontorio roccioso caratterizzato da terrazzamenti, muretti a secco, uliveti e masserie. Sulla cresta della serra si trova la Cripta del Crocifisso. Sempre nella zona di Ruffano si trova la Collina Madonna della Serra, un modesto rilievo appartenente alle Serre Salentine. Oltre a una florida vegetazione e una ricca fauna, la collina accoglie la chiesa omonima e una torre di avvistamento del XVI secolo. La torre è stata recuperata e adibita a Centro visita/aula didattica al servizio del Parco Naturalistico Bosco Occhiazzi-Madonna della Serra.
L’ITINERARIO:
- TRICASE: Boschetto di Tricase; Quercia dei Cento Cavalieri; Canale del Rio;
- TIGGIANO: Bosco Le Chiuse;
- ALESSANO-SPECCHIA: Serra dei Cianci; Serra dei Peccatori; Serra Magnone
- SALVE: Canale del Fano;
- PRESICCE: Serra Pozzomauro;
- RUFFANO-CASARANO: Serra Mucurone; Serra di Ruffano; Serra di Casarano; Collina Madonna della Serra; Parco Naturalistico Bosco Occhiazzi-Madonna della Serra.