La sirena è da sempre una delle figure leggendarie che più affascina l'uomo, principalmente per l'immagine rappresentativa che le viene attribuita dalla tradizione, ma anche per le affascinanti storie che circolano a riguardo, una di queste è senza dubbio quella della sirena di Santa Maria di Leuca.
Leucasia era una sirena bianca, la sua bellezza era impareggiabile e il suo canto dolce e melodico attirava tutti i passanti. Mai nessun uomo era riuscito a resisterle.
Un giorno, il suo sguardo venne rapito da un bel giovane di nome Melisso. Egli, però, già innamorato di un'altra donna di nome Aristula, non ricambiò nemmeno per un secondo le sue attenzioni e andò via. La sirena reagì molto male a quel rifiuto e, sentendosi profondamente umiliata, crebbe in lei una grande furia e iniziò a tramare la sua vendetta contro il giovane di cui si era invaghita e che le aveva spezzato il cuore.
La sua rivincita non tardò ad arrivare, infatti, poco tempo dopo, quando Melisso e la sua amata tornarono insieme su quella scogliera, un triste destino li stava attendendo. Leucasia non perse tempo e scatenò la sua ira provocando una forte tempesta che li fece finire tra le onde agitate del mare e morire annegati. Come ultima cosa, gettò i corpi dei due sfortunati nei poli opposti del golfo, così da tenerli separati per sempre.
La dea Minerva, inorridita spettatrice di quel misfatto, provò molta pena per l'accaduto e decise quindi di fare qualcosa per onorare quelle morti innocenti. La sua scelta fu quella di pietrificare i due corpi per renderli eterni. La leggenda narra che da quelle due pietre nacquero la punta Meliso e la punta Ristola.
Dopo aver dato sfogo alla sua vendetta, anche la furia della sirena si placò, e quando fu colpita dal senso di colpa per il suo atto di profonda crudeltà, anche lei venne pietrificata, trasformandosi in quella che oggi chiamiamo Santa Maria di Leuca.